Bilinguismo Francese/Franco-Provenzale. Il linguaggio ereditato dalle tribù dei Celti venne gradualmente sostituito dalla lingua Latina, penetrata attraverso la Valle del Rodano. Dal sec. XIV in poi, il latino venne affiancato dal francese che divenne lingua ufficiale nel 1561 con l’annessione della Valle d’Aosta al regno di Francia. In seguito, nelle terre d’oltralpe con cui la Valle d’Aosta costituì il Regno di Borgogna (insieme con la Savoia, con la Svizzera Francese ed altri territori a nord-ovest), si andò man mano sviluppando il bilinguismo Francese e Franco-Provenzale, caratterizzato dal comune linguaggio francese e da una moltitudine di dialetti locali, franco-provenzali, con evidenti derivazioni dalla lingua latina.
Italianizzazione. Il bilinguismo Francese e Franco-Provenzale continuò immutato fino al 1861 quando, con l’Unità d’Italia fu introdotto in Valle d’Aosta il linguaggio italiano. Durante il periodo fascista fu proibito l’uso del francese ed avviato un processo forzato di italianizzazione della Valle d’Aosta, che incoraggiava l’immigrazione in massa di forza lavoro da tutte le regioni italiane e l’emigrazione di parte degli abitanti locali che parlavano la sola lingua il francese.
Bilinguismo
Italiano/Francese. Dopo la II guerra mondiale
le cose cambiarono definitivamente. Il 29 febbraio 1948
la provincia di Aosta fu staccata dal Piemonte e
fu dichiarata
Regione Autonoma a Statuto Speciale, ottenendo il riconoscimento
dei diritti di linguaggio della popolazione locale e l’ufficializzazione
del bilinguismo Italiano e Francese.
Gli antichi legami con i francesi hanno particolarmente
influenzato la cultura e gli usi e costumi della popolazione
valdostana
che, insieme con l’italiano, parla attualmente il francese
come seconda lingua ufficiale. Per questa sua caratteristica,
la Valle d’Aosta è membro di una importante
organizzazione - il "Summit des Pays Francophones" -
che rappresenta tutti i paesi che parlano la lingua francese,
i cui Capi degli Stato s’incontrano periodicamente.
Minoranza Tedesca
Oltre all’adozione ufficiale del bilinguismo, lo Statuto
Speciale riconosceva anche i diritti di una minoranza di
lingua tedesca, i Walser, i cui antenati giunsero intorno
al 1200 nelle zone dei tre comuni di Gressoney-Saint-Jean
e Gressoney-La Trinitè ed Issime.
Patois
Il termine Patois indica un linguaggio dialettale di origine
Franco-Provenzale. Nell’intera regione vi sono numerosi
patois, o dialetti valdostani, molto differenti tra loro.
Si tratta di un linguaggio ricco e articolato parlato specialmente
nelle valli laterali, dove c’è una maggiore
concentrazione della popolazione autoctona. Le prime composizioni
scritte e documentate sono state curate dal poeta Jean
Battiste Cerlogne verso la metà del sec. XIX. Anche
autori letterari contemporanei hanno scelto di esprimersi
in dialetto; esistono poi diversi gruppi sia teatrali che
musicali valdostani che propongono opere vecchie e nuove
in patois.